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Gaeta

Gaeta

Nell’estremità meridionale della Riviera d’Ulisse, ai piedi del Monte Orlando, dove si estende un ampio Golfo dall’omonimo nome, sorge Gaeta, le cui origini rimandano ad epici miti.


Cosa Visitare e Cosa Vedere a Gaeta
Percorrendo le vie del centro storico di Gaeta, caratterizzato dall’eterogeneità dei monumenti e degli edifici, si ha la sensazione di camminare attraverso la travagliata storia della cittadina. In essa, infatti, si fondono imponenti strutture come i Castelli Angioino e Aragonese, che dominano il Golfo di Gaeta, con modeste abitazioni antiche e moderne, edificate lungo strette vie; monumentali chiese rinascimentali e medievali convivono poi con templi cristiani più modesti ma pur sempre vetusti, che talvolta paiono voler aprire le porte al mare.

E poi vi è il Monte Orlando, un luogo dai mille aspetti e avvolto da antiche leggende. In esso si estendono intricati boschi di lecci che lasciano il posto, nel versante più soleggiato, a lunghe distese di macchia mediterranea e di ginestre che, nelle stagioni più calde, ammantano d’oro il promontorio. Vi si snodano interessanti itinerari che conducono a numerose rovine e al solenne Mausoleo di Lucio Munazio Planco (del 22 a.C.).

Qui si ergono alte e terrificanti le falesie, mentre il mare cristallino penetra in un spettacolari cavità. Un territorio, quindi, dove si sposano perfettamente storia, leggenda e natura, creando una suggestiva commistione che, sin dai tempi dei romani, ha reso questo luogo la meta prediletta di molti viaggiatori.


Passeggiando lungo il porto di Gaeta si scorge una graziosa chiesetta risalente al X secolo: la Chiesa di S. Giovanni a Mare, la cui particolarità è legata ad una sua passata peculiarità, e cioè che vi si giungeva in barca. La chiesa soggetta , quindi, a frequenti allagamenti, dovuti alle forti mareggiate, rischiava che le acque penetrate vi si stagnassero. Così, per risolvere questo problema, il pavimento fu disposto con una forte inclinazione verso la porta maggiore, ed esso è tutt’ora visibile.


Della Cattedrale di Gaeta, dedicata a S. Erasmo, di cui conserva il corpo nella cripta, edificata tra il X ed il Xpanorama di gaetaI secolo, è particolarmente interessante l’interno dell’atrio del suo campanile, in stile arabo-normanno, ornato da emblematiche sculture. Due singolari bassorilievi raffigurano, infatti, una sorta di mostri marini, dai denti aguzzi e l’aria feroce, chiamati i “pistrici”: uno inghiotte Giona e l’altro lo rigetta. Curiosamente la stessa rappresentazione è dipinta anche sulle volte della cripta di S. Magno, nel Duomo di Anagni.


Una delle attrazioni più belle che si possono visitare a Gaeta è si trova in una delle tre strette fenditure di Monte Orlando è un enorme antro naturale, caratterizzato da un’altissima volta: la Grotta del Turco. Ad essa si accede da una vertiginosa scalinata sita nei pressi dell’ingresso del Santuario, e man mano che si scende fino alla sua base, la grotta si apre in tutta la sua magnificenza. Penetrata dalle acque turchesi del mare, deve il suo nome ai pirati Saraceni che, nel IX secolo, durante le scorribande ai danni del Ducato di Gaeta, erano soliti ripararsi nelle spaccature del Promontorio.


Il Santuario della S.S. Trinità o della Montagna Spaccata, eretto nel XI secolo, è situato su una delle tre fenditure che caratterizzano il versante meridionale del Monte Orlando. In questo sacro luogo amarono recarsi alcuni uomini di chiesa divenuti poi santi, come San Filippo Neri, il quale era solito ritirarsi in un angusto angolo roccioso (ancora visibile) per meditare, e San Bernardino da Siena.

Fonte: LazioNascosto.it

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